BarnaZodiaco – Alla ricerca della madre perduta

Il mix oroscopoletterario di Silvia Ferrari.

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Ancora ai BarnaSegni dei Pesci e dell’Acquario verrà dedicato questa pagina del blog, in procinto di salutare Febbraio e abbracciare così il resto del BarnaZodiaco.
Pesci e Acquario, segni d’acqua per eccellenza, sono generalmente descritti dall’astrologia come “femminili”, per il loro temperamento sensibile, introverso ma molto passionale. Per il profondo legame che li unisce alla dimensione domestica, incoraggio entrambi i BarnaSegni ad una riflessione sulle proprie radici, sulla famiglia, e in particolare sul rapporto con la madre: figura tanto enigmatica quanto ancestrale, ha interrogato infatti fin dalla notte dei tempi letterati, filosofi e psicanalisti.
Esercizi sulla madre, di L. R. Carrino (2012) è la prima tappa di un viaggio alla ricerca della madre perduta. Ambientato proprio nel mese che stiamo attraversando, una madre esce di casa per fare la spesa e il suo bambino la aspetta per dieci interminabili e terribili ore fino a convincersi che la donna non farà mai più ritorno. Quel bambino mai cresciuto, dopo trent’anni, è rinchiuso in un ospedale psichiatrico e attraverso degli esercizi che lo costringono ad affrontare nuovamente quelle dieci ore di attesa, riesce a ricostruire il puzzle della sua infanzia. La narrazione, inquieta e ipnotica, costringe il lettore a ripensare alla propria infanzia, ai propri dolori, e a ripercorrere il legame con la donna che più di tutte ha influenzato la vita di ognuno.
Una seconda tappa, meno intimista e più intellettualoide, che ha avuto un grande successo a livello internazionale è rappresentata dalla graphic novel Sei tu mia madre? Un’opera buffa, di A. Bechdel. L’autrice chiama in causa tutti da Virginia Woolf a Sylvia Plath passando per Donald W. Winnicott per riuscire a ricostruire il legame tormentato con una madre troppo eccezionale e riemergere da un tortuoso passato che non lascia spazio al presente. Un’opera complessa e piuttosto densa, una lettura invernale e non estiva, ma assolutamente imperdibile, come tutte le dichiarazioni d’amore di chi perdona perché infondo “è andata così perché è andata così”.

 

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