300 – Benito Jacovitti – Jacovitti

cover

“Senti mammina! Io sono un gallo o un pollo?”

“Si è qualcuno o qualcosa se si fa di tutto per esserlo! Un pollo può può valere molto più di un gallo, specie se è fatto in padella con peperoni e mezzo bicchiere di marsala…”

(dialogo tra il gallo Chicchirino e sua madre)

foto jac

Oggigiorno le opere di grandi artisti vengono spesso riproposte alle nuove generazioni sotto forma di bei volumi che raccolgono le avventure dei loro eroi più famosi o le loro storie più belle. Magnus, Pazienza, Crumb, Battaglia si vestono per il grande pubblico di belle edizioni di fronte alle quali possiamo rimanere affascinati dalle loro meraviglie artistiche. Jacovitti non fa parte di questo recupero. O meglio, le sue storie vengono sì ripubblicate, ma la qualità delle edizioni non è davvero eccelsa. Per trovare un bel volume di questo grandissimo genio del fumetto bisogna tornare un po’ indietro nel tempo, esattamente negli anni ’70, quando l’editore Piero D’Ami diede alle stampe un volume contenitore delle migliori storie dell’artista molisano. Un volume che tutt’oggi, forse, resta il migliore dedicato al grande Jac, curato in tutti i particolari: copertina inedita, prefazione di Vezio Melegari tra le più belle che mi sia mai capitato di leggere, una galleria dei cento più famosi personaggi di Jacovitti (avete capito bene, cento!) in una serie d’illustrazioni inedite e soprattutto le bellissime storie che vanno a comporre questo libro meraviglioso, ognuna di esse intervallata da un’illustrazione ancora una volta inedita, a mo’ di copertina interna, e da una delle mitiche panoramiche che hanno reso Jacovitti il più geniale fumettaro comico italiano.

jac1Basterebbe la prima storia per farci amare Jacovitti e il suo mondo, Little Tom, in cui l’artista ci ripropone le avventure di uno dei suoi personaggi più famosi, il giornalista Tom Ficcanaso in fase amarcord, facendogli vivere un’avventura nella Chicago del proibizionismo e del charleston, tra gansters surreali, buffi poliziotti e una parodia di Al Capone che parla toscano con leggero accento partenopeo. E le avventure del giornalista continuano in Tom e Gionni bellissima avventura fantacomica in cui Jacovitti ci propone un altro dei suoi personaggi più belli e meno conosciuti, Gionni Galassia. E naturalmente non poteva mancare il personaggio più amato di Jacovitti, Cocco Bill presente con tre storie bellissime: Cocco Bill nell’aldiquà, Cocco Bill così e cosà e Il Coccobello, il brutto e il cattivo in cui Jac si diverte a sbeffeggiare i western di Sergio Leone. Ma non finisce qui. Perché a corredare il volume ci sono altre piccole storie meno note ma sempre sublimi come quella dedicata al pirata Gamba di quaglia, un capolavoro che vede protagonista un simpatico pirata che al posto della tradizionale gamba di legno ha una zampa di gallina, la parodia shakespeariana Giulietto e Romea, la rivisitazione dell’antica Roma con Tizio, Caio e Sempronio e le avventure nel regno animale che vedono protagonista il gallo Chicchirino che non ama essere chiamato pollo e cerca in tutti i modi di soddisfare il suo il palato con l’odiato verme Filippo. E come ciliegina su una ricca torta, le strisce mute autoconclusive del personaggio Giuseppe, delle piccole perle della risata.

jac2Pagina dopo pagina, i nostri occhi vengono invasi dal surrealismo di Jacovitti, attraverso i generi più cari al fumetto, come il western, il poliziesco, l’avventura, la storia e la parodia, tutti rivisitati in una chiave talmente personale da rendere Jacovitti un artista unico nel panorama del fumetto italiano e non. Perché non siamo di fronte alla comicità burlesca di Lucky Luke, o a quella riflessiva dei Peanuts; con Jacovitti si entra in un mondo a parte fatto di vignette affollate, “spalsh page” (ben prima degli americani) in cui è impossibile trovare uno spazio vuoto, personaggi talmente surreali che sembrano usciti dai quadri di Bosh e naturalmente tutti quegli elementi che hanno reso personalissimo il suo stile: salami, piedi e dita che spuntano dal terreno, vermi, dadi, rocchetti, insomma oggetti di uso comune divenuti simboli di uno stile personale e rivoluzionario, che farà scuola a tutti gli artisti a venire, da Giorgio Cavazzano fino ad arrivare al mitico Andrea Pazienza che ammetterà pubblicamente l’influenza del maestro molisano nella sua arte. Un libro imperdibile, che racchiude tutto il mondo di Jac e che di lui sfoggia anche un apparato fotografico degno dei migliori umoristi, fatto di espressioni facciali che rispecchiano fedelmente la sua arte. E soprattutto un libro che racchiude il miglior periodo artistico di Jacovitti, che va dalla fine degli anni ’50 agli inizi degli anni ’70.

jac3Sul genio artistico e sull’unicità del suo lavoro è stato scritto molto ma non abbastanza. Forse le nuove generazioni, abbagliate da  una comicità semplicistica che fa leva sulla volgarità per destare interesse, stanno dimenticando “il miglior disegnatore europeo” per citare un’affermazione di Carl Barks, un artista che con le sue storie ci ha fatto ridere, riuscendo a raccontare l’Italia con quella sua lucida follia comica e surreale oggi introvabile nel mondo dei fumetti.

Avevo tredici anni quando trovai questo libro in un deposito di una libreria. Lo sfogliai talmente tanto da spaginarlo completamente. Ma quelle pagine cambiarono per  sempre la mia vita.

Quelle pagine piene di fumetti di un genio unico e inimitabile.

E credetemi, ve lo posso affermare con certezza.

 

Curiosità: Il volume della D’ami fu pubblicato con una sovracopertina arancione che è difficile trovare quando si acquista il volume su internet o nelle varie fiere del fumetto.

 

Altre edizioni: Un simile libro su Jacovitti non è più stato realizzato. Le storie presenti sono state pubblicate al tempo nei vari periodici come Il Giorno dei ragazzi  ecc… Alcune di queste storie sono state ristampate  nei recenti libri pubblicati dalla casa editrice Stampa Alternativa che, in modo non del tutto eccelso, sta ripubblicando il meglio dell’opera di Jacovitti.

È già qualcosa.

http://nedbajalica.blogspot.it

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